Eccoci, per la gioia dei fan italiani, a nuove anticipazioni spagnole di “Una Vita” (Acacias 38). Il video che abbiamo postato sotto all’articolo, ci mostra un drammatico colloquio in carcere tra Maite, suo zio e Liberto, che sono andati a trovarla. La pittrice (che ha i capelli raccolti in uno chignon e piuttosto scarmigliati, ma soprattutto un occhio pesto per delle botte appena ricevute e un braccio rotto) è stata arrestata perché Felicia, madre di Camino, ha scoperto la loro relazione.
Maite, con gli occhi bassi, comunica allo zio che non accetta una certa offerta di Felicia per allontanarla da sua figlia. Lo zio supplica la nipote di accettare, perché è l’unico modo di farla uscire da lì; ma lei ribatte che quella di Felicia non è un’offerta bensì un ricatto. Ovviamente l’uomo non è d’accordo.
Maite si limita a ricordare che in infermeria (dopo che essere stata picchiata) pensava solo a due cose: ad evitare i colpi e questo ricatto. Vuole tempo per riflettere.
Lo zio chiede aiuto a Liberto per far ragionare la nipote. Il marito di Rosina gli risponde che anche secondo lui quello di Felicia è un ricatto, tuttavia aggiunge che non vede Maite nelle condizioni di poter resistere oltre in prigione.
Quindi si rivolge direttamente a lei, dicendole che la cosa più importante adesso è uscire da lì. La donna, però, lo guarda con disapprovazione e afferma che la cosa più importante ora è la dignità.
Interviene ancora lo zio, che esorta Maite a pensare a Camino e le chiede che cosa desideri per lei. Allora la pittrice, senza guardarlo, gli risponde “la migliore delle felicità”.
L’uomo le ricorda che la giovane sta frequentando una persona (si riferisce ad Ildefonso) e che la situazione sarebbe ancor più complicata; Maite, però, cercando di cacciare indietro le lacrime, risponde che Camino non sarà mai felice con lui.
Lo zio ribatte ancora, chiedendole se invece sarebbe felice venendo marchiata dalla società e aspettandola davanti al portone del carcere, o ancora costretta ad entrare in convento. E’ questo che vuole sua madre, dice! Maite, allora, risponde con forza che sono nel XX secolo e che nessuno entra in convento contro la sua volontà.
Lo zio, a questo punto, si arrabbia e le dice che in tal caso Camino dovrebbe essere costretta a sposarsi, come suo padre avrebbe dovuto fare con lei. I toni si scaldano, anche perché la pittrice risponde che fare sposare la la ragazza con un uomo che non ama, sarebbe come castigarla.
Il congiunto non riesce a convincerla. Maite si alza e chiede ad un poliziotto di aprirle la porta del parlatorio per tornare nella sua cella.
Lo zio e Liberto rimangono lì interdetti, ma quest’ultimo dichiara che in fondo ammira Maite, perché è disposta a lottare fino in fondo per quello che sente.