Per i nostri lettori, si propone un’intervista esclusiva a Ludovico Aldasio, quale influencer più eclettico e brillante del mondo social. Si è raccontato, parlando della sua attività e fornendo qualche suggerimento al fine di intraprendere al meglio questo lavoro. Ecco le sue parole.
“Fare l’influencer” oggi è il mestiere del momento e il sogno di tanti ragazzi che ripongono in esso numerose aspettative come la fama e il successo nonché la bramosia economica. Sponsorizzazioni, shooting e lusso, questi gli elementi che, in generale, caratterizzano questo tipo di attività, divenuto ormai un trend negli ultimi anni.

Ma c’è un modo diverso di essere influencer? Sì e trattasi proprio di Ludovico Aldasio, un ragazzo che ha conquistato il cuore di tante persone, partendo da un’ardua e faticosa gavetta in radio e televisione. Ed è proprio lui a raccontarcelo, mettendo in risalto così la sua generosa nonché vivace personalità.
D. Ludovico Aldasio, un grande influencer nonché creator di Instagram. Com’è nata questa meravigliosa avventura?
R. Sono diventato influencer e content creator dopo una lunga gavetta tra radio e televisione. A 18 anni, in seguito al diploma di liceo linguistico, mi sono approcciato al mondo radiofonico conducendo un programma con altri ragazzi in una emittente web, fino a raggiungere qualche mese dopo una in Fm, grazie ovviamente ai corsi di conduzione radiofonica che ho svolto.
Durante il lockdown mi ha notato un canale televisivo, GoTv sul 63, che mi ha proposto un programma ed io ho accettato volentieri. Si chiamava “Tempo Perso”, ogni venerdì sera in prima serata, un talk show di stampo americano estremamente ironico e satirico che ha riscosso divertimento ed entusiasmo tra gli spettatori.
Dopo la laurea in Lettere e Filosofia ho iniziato a postare su Instagram dei brevi video in cui auguravo il buongiorno scegliendo di adattare questo format in tutte le lingue del mondo, chiave vincente che mi consente di raggiungere un grande pubblico anche al di fuori dei confini nazionali.
D. Oggi “fare l’influencer” è il lavoro del futuro e, in questo caso, i numeri parlano chiaro: più di 3 milioni di followers, un pubblico molto vasto. Potrebbe dare qualche consiglio ai nostri lettori su come intraprendere al meglio questa carriera?
R. Sicuramente si deve essere determinati, fiduciosi nel prodotto che si presenta, innovativi, originali ed avere costanza, continuare a pubblicare video senza la convinzione che se il primo non diventa virale allora non fa ridere o non funziona, assolutamente ci vuole pazienza e ripeto inventiva.
Dunque si tratta di saper trasformare la propria passione in un lavoro, credo non ci sia cosa più bella in tutto ciò, lavorare con il sorriso sulla faccia sempre.
D. Non solo icona social ma anche paladino del ‘sociale’. Infatti sono molteplici i progetti a lei riconducibili tra cui Bulli Stop che denuncia strenuamente questa brutale piaga sociale, ovvero il bullismo. Ce ne potrebbe parlare e avrebbe qualche suggerimento mirato a come poter reagire concretamente?
R. Certamente, grazie mille per la domanda. Purtroppo il bullismo è una piaga sociale presente nella realtà quotidiana, si deve cercare a parer mio di fare più prevenzione nelle scuole, spiegare che è davvero crudele e pericoloso, non si scherza con vite umane, alcuni ragazzi hanno compiuto scelte ineluttabili causate da ignoranza e cattiveria gratuita di persone.
Io ho sofferto di bullismo durante il liceo per via del colore dei miei capelli rossi, inoltre avevo anche l’acne, diciamo che non ero il modello di playboy in quegli anni, ero molto timido ed incassavo senza reagire tutti gli insulti e punzecchiamenti mirati contro la mia persona.
Quando poi ho compreso che andare avanti in questo modo sarebbe stato snervante e negativo per la mia salute mentale mi sono aperto cercando aiuto verso i miei cari e specialisti uscendo da questo tunnel senza luce. Ragazzi, un appello, non siete soli, denunciate e parlatene, uniti facciamo la differenza!
D. Ludovico Aldasio è ancora molto altro: Ambassador di Unicef Italia e come non citare la collaborazione con Medici senza Frontiere: ci sono altri e futuri progetti all’orizzonte? E se sì, ci darebbe qualche anticipazione?
R. Sono davvero orgoglioso di collaborare con Unicef per testimoniare l’importanza vaccinale ed ora stiamo raccogliendo fondi per aiutare l’Ucraina, ora collaboro anche con WWF Italia per fermare l’estinzione di alcune specie di animali e ben presto nuove collaborazioni importanti.
Credo tanto nell’intrattenimento quanto nell’importanza di veicolare il mio seguito trasmettendo tematiche fondamentali per la nostra società.
D. A livello mediatico è molto noto ma non tutti potrebbero conoscere la sua eclettica e geniale personalità. Si descriva con 3 aggettivi che meglio la rispecchiano, fornendo anche una motivazione.
R. Determinato perché faccio tutto il possibile per raggiungere ciò che desidero, innovativo perché sto portando un nuovo tipo di comicità in Italia e costante perché lavoro duramente ogni giorno per cercare di migliorare me stesso e crearmi nuove opportunità.
D. Vorrei concludere con un estratto da “Oh Me! Oh Vita!” di Walt Whitman: ” risposta: che tu sei qui-che la vita esiste, e l’identità. Che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un verso”. Con quale ‘verso’ vorrebbe contribuire ulteriormente al ‘potente spettacolo’ della vita?
R. Viviamo una volta ed è anche poco per sprecare il tempo a disposizione, siamo qui per uno scopo!
Si conclude così questa illuminante intervista, salutando i nostri lettori con quest’ultimo spunto di riflessione, lasciatoci da Ludovico Aldasio che si ringrazia per la sua cortese disponibilità, augurandogli il meglio per l’avvenire.