Prima di Internet la storia della dottoressa Lisa Sanders e delle sue diagnosi collettive, se così possiamo chiamarle, non sarebbe stata possibile.
La dottoressa si è laureata medicina a Yale e con gli anni ha imparato che fare una diagnosi corretta non è come risolvere un’equazione. A volte i sintomi riferiti dal paziente possono suggerire non una ma un elenco di malattie diverse e arrivare a identificare quella giusta è una questione di esperienza, di istinto, a volte anche di fortuna.
La dottoressa, in particolare, nella sua pratica clinica in più di un caso si è accorta che talvolta si arriva alla diagnosi corretta solo per caso, non certo nel senso di tirare a indovinare, ma nel senso che magari in quel momento a visitare il paziente c’era un gruppo di dottori e tra questi uno ha avuto l’occhio e l’abilità di notare un dettaglio che era sfuggito agli altri.
Pensando a questi casi, la dottoressa si è chiesta se non si potesse usare la rete per replicare lo stesso meccanismo, ma decisamente molto più in grande.
L’idea ha partorito una collaborazione col New York Times e ha già prodotto alcuni clamorosi successi.
Ci sono malati che manifestano sintomi talmente strani, inusuali e misteriosi da sottrarsi a qualunque tentativo di diagnosi da parte sia del loro medico di famiglia che degli specialisti.
Alcuni di questi pazienti aspettano anni prima di ricevere la diagnosi giusta (e quindi anche la terapia adeguata) e in questo tempo c’è chi rischia la vita e la salute.
Adesso queste persone hanno un’arma in più. Si rivolgono alla dottoressa Sanders, le spiegano il loro caso, dopodiché la dottoressa lo espone nella sua rubrica sul New York Times e aiuta il giornale a presentarlo al pubblico mondiale attraverso la rete. L’invito a chi legge i suoi pezzi sul NYT è di inviare un feedback su quale possa essere la causa di quel particolare assortimento di sintomi.
Si tratta di un approccio investigativo alla diagnosi che è tutto il contrario di quello immaginario raccontato nella serie sul dottor House: lì era il singolo genio medico a risolvere il mistero, qui invece è l’intelligenza collettiva della rete.
Se vi interessa, le esperienze più significative di questo metodo di “crowdsourcing” diagnostico le potete vedere su Netflix, nella docu-serie Diagnosis.
Nella prima puntata il mistero viene risolto grazie all’intuizione di una brillante laureanda torinese…