Lui è l’attore che al cinema ha interpretato Danny Zuko, Tony Manero e Vincent Vega, protagonisti, rispettivamente, di Grease, La febbre del sabato sera e Pulp Fiction. Sono tre film che ogni attore vorrebbe avere nella propria filmografia.

Perché, come usa dire, sono film di culto.
Ma John Travolta, naturalmente è di lui che parliamo, nel suo lungo elenco di prove cinematografiche ha avuto anche momenti un po’ meno brillanti, diciamo. Come per esempio l’ultimo film sul boss mafioso John Gotti, che proprio non ha capo né coda e che è stato impietosamente stroncato dalla critica.
Ma fa tutto “parte del gioco”, dice il 65enne attore di origini italiane in un’intervista rilasciata a Marie Claire.
Alla Festa del Cinema di Roma 2019 Travolta ha preso parte a un Incontro Ravvicinato con il pubblico e ricevuto un premio speciale. E naturalmente ha parlato del suo ultimo film, che si intitola Il fanatico.
In questa ultima prova Travolta veste i panni di un tipo fissato coi film d’azione. L’hanno girato in appena venti giorni e si tratta di un progetto realizzato grazie alla passione di Travolta per il soggetto. Alla regia è Fred Durts, frontman dei Limp Bizkit.
“È un ruolo diverso che riflette alcune mie passioni poco conosciute e che custodisco gelosamente”, dichiara l’attore originario del New Jersey.
“Grease, La febbre del sabato sera e Pulp Fiction – spiega Travolta – “sono dei film senza tempo ed è anche per questo che piacciono ancora a generazioni completamente differenti”.
Ma la vita degli attori è come quella di tutte le altre persone, con gli inevitabili alti e bassi, compresi i colpi avversi della fortuna (si pensi alla perdita improvvisa del figlio Jett, dieci anni fa): si fa di necessità virtù e si va avanti.
Non tutti i film possono essere belli, ma la carriera a volte costringe ad accettare anche parti così così…