La prima risposta che viene in mente quando si chiede chi era Loren, il figlio minore di Lory Del Santo, è “un ragazzo sfortunato”.
Giovanissimo, bello, intelligente e sensibile, Loren sembrava avere tutto dalla vita e invece soffriva di una grave patologia psichiatrica che lo ha spinto al suicidio.
Un nuovo, immenso dolore per la Del Santo, che aveva già sofferto la scomparsa di un bambino appena nato e quella di Conor, di soli 4 anni, avuto dal musicista Eric Clapton.
Di seguito vi diamo le informazioni essenziali su Loren.
Chi era Loren, il figlio più piccolo di Lory Del Santo
Di Loren Del Santo sappiamo pochissimo.
Il ragazzo era nato nel 1999 da una relazione che la madre ha avuto con un uomo di cui solo di recente ha svelato l’identità: il modello tedesco Dennis Schaller.
Non è chiaro se Loren sapesse o meno chi fosse il padre.
Di certo era molto legato al fratello maggiore Devin, come si può vedere anche dalle immagini postate sui social.
I due giovani vivevano insieme negli Stati uniti, a Miami precisamente, dove il piccolo di casa frequentava con profitto la prestigiosa Miami Beach High School.
Da bambino, a volte Loren era stato ospite, insieme alla madre, in alcune trasmissioni televisive.
Malattia e suicidio
Loren si è tolto la vita nel 2018, ad appena 19 anni.
E’ stata la mamma a dare l’annuncio sui social e a svelare che il figlio soffriva di una seria patologia psichiatrica.
La sua malattia era l‘anedonia, che impedisce completamente al soggetto che ne è affetto di provare piacere.
Non si hanno né emozioni, né gioie, neanche nel mangiare, dormire e in tutte quelle attività che, normalmente, ogni persona trova gradevoli.
Sembra inoltre, ma non c’è alcuna conferma in tal senso, che Loren avesse anche un disturbo dissociativo della personalità.
Con queste parole una provatissima Lory Del Santo si è espressa nel corso del programma Oggi è un altro giorno in merito all’ennesima tragedia che l’ha colpita: “Non ha mai visto un medico [Loren ndr], mentalmente era super intelligente e questa sua condizione gravava su un altro aspetto che era il distacco da ciò che nella vita è la felicità. Alla fine forse è stato meglio così perché ci sono malattie che non tornano mai indietro. Lui ha vissuto il meglio che poteva, io gli ho dato tutto quello che potevo per stargli vicino”.