Salto temporale in avanti di dieci anni ad “Acacias 38” (“Una Vita”). Vediamo Telmo (che aveva rinunciato ai voti per Lucìa) tornare nel quartiere. E’ leggermente ingrigito. Si intuisce che i due non hanno potuto coronare il loro sogno d’amore; tuttavia non si sono mai dimenticati l’uno dell’altra.
Nel video che pubblichiamo alla fine di questo articolo, vediamo Lucìa seduta una panchina, intenta a leggere un libro. Davanti un bambino sui 10 anni che gioca col cerchio, come si usava fare all’inizio del Novecento.
Arriva Telmo, che ha già visto Lucìa da lontano. Lei si sente osservata e le pare di vedere l’amato. Il bambino, per errore, lancia il cerchio in direzione dell’uomo, che lo prende. Il bambino raggiunge Telmo, che gli sta sorridendo.
Il piccolo si scusa con lo sconosciuto, spiegandogli che il cerchio gli è scappato. Telmo gli risponde di non preoccuparsi, restituendogli il gioco.
Il bambino gli dice che è molto forte e gli chiede se sia un soldato o un poliziotto; ovviamente Telmo nega entrambe le volte, ridendo. Poi Il bambino gli chiede se sia nuovo nel quartiere, perché non lo ha mai visto, e se sia venuto per un soggiorno.
Telmo gli dice che non lo sa e chiede al bambino se sia solo. Lui gli risponde di no, che sta con sua madre e indica Lucìa. A questo punto la giovane donna alza lo sguardo e riconosce Telmo.
I due si scambiano guardi intensi (lui sembra mortificato, volerle chiedere perdono) e lei si avvicina. Tuttavia si capisce subito che Lucìa non sembra contenta di vederlo.
“Te l’avevo detto che sarei tornato”, le dice e lei gli dà uno schiaffo. Dopo aver rifiutato Samuel sull’altare, Lucìa ha sposato un altro, Eduardo. Telmo se n’è andato e lei non gli ha mai detto che quel bambino a cui ora ha restituito il cerchio, è suo figlio, Mateo.