La puntata di ieri, domenica 3 maggio, di “Live – Non è la D’Urso” ha ovviamente dedicato ancora spazio al Coronavirus. Ricordiamo anzi che il programma non è stato sospeso proprio per questo).
Tra gli ospiti è tornato Matteo Salvini, che ha parlato della “famosa” “Fase 2” iniziata oggi.
Il leader della Lega ha spiegato la sua “ricetta” per affrontarla: sempre critico con l’Europa, ha affermato che, se essa “esiste deve chiedere un maxi-risarcimento – come hanno già fatto alcuni Paesi, ndr – alla Cina”, dalla quale è partita la pandemia. “Ma se qualcuno è al soldo di Pechino – ha aggiunto Salvini – lo dica”.
Lo ha affermato commentando quanto ha dichiarato il Segretario di Stato USA, Mike Pompeo, a proposito della notizia secondo cui il virus sarebbe stato prodotto nei laboratori di Wuhan e poi si sarebbe propagato (o per dolo o per errore). Lui ne aveva parlato già un mese fa (e ha tuonato che da sinistra gli avevano dato del razzista). Ma adesso anche il premio Nobel per la Medicina 2008, Prof. Luc Montagnier, ha detto che il Covid-19 è stato manipolato.
Altre dichiarazioni
E “al 54° giorno di chiusure” Matteo Salvini ha elogiato gli italiani per come si sono comportati e si stanno comportando, facendo grandi gesti di solidarietà e osservando le norme per la sicurezza. “Su milioni di controlli – ha osservato il leader del Carroccio – meno di 300 sono stati multati per aver fatto i furbi”. Ora la gente chiede di poter “tornare a lavorare in sicurezza” (utilizzando quindi le mascherine).
Sollecitato da Barbara D’Urso, Salvini anche commentato l’iniziativa di Jole Santelli, governatrice della Regione Calabria, di riaprire le attività. Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha impegnato l’ordinanza; ma Salvini ha dichiarato di trovare giusto che le regioni italiane ripartano, se non vi sono contagiati o morti. Ha fiducia nel senso di responsabilità degli italiani (lui abolirebbe addirittura le controverse autocertificazioni). D’altro canto, ha proseguito, bisogna lasciare che le autorità facciano il loro lavoro. Ora il grande quesito è: come andrà questa “Fase 2”?