Stasera alle 21:20 su Rai 2 andrà in onda in prima visione il film “Il principe dimenticato” del regista francese Michel Hazanavicus con protagonista Omar Sy. Vogliamo scoprire di che cosa parla e se è tratto da una storia vera?
Il principe dimenticato: trama
Il film è una commedia e racconta di un giovane padre di origine africana, Djibi, guardiano di un parcheggio. Dopo essere rimasto vedovo, è single e vive solo per la sua bambina Sofia, di 8 anni.
Per farla addormentare, le narra tutte le sere una favola, che si svolge nel fantastico mondo di “Storyland” (in realtà un set cinematografico). Ecco che il padre diventa un Principe Azzurro!
Il “problema” è che Sofia cresce (passano 5 anni) e comincia ad inventare storie sue: non sente più il bisogno del suo premurosissimo padre.
Non sogna più lui, bensì il suo compagno di scuola Max (un ragazzino bianco e biondissimo). Djibi non prende bene questa nuova “avventura” (della crescita) della sua “bambina”: non sta più alle sue regole!
Così, dopo un momento di crisi, una sorta di lutto, l’uomo cerca di riconquistare Sofia e di trovare un modo nuovo per essere ancora il suo eroe: il principe che ha dimenticato! Al lieto fine della vicenda contribuisce una bizzarra vicina di casa, Clotide, che riveste il ruolo di “fata”.
La interpreta la bellissima attrice franco – argentina Bérénice Bejo, già protagonista femminile di “The Artist” e moglie di Hazanavicus, che l’ha voluta anche per altri suoi film.
Il film basato su una storia vera?
Non abbiamo trovato riscontri su questo. Piuttosto “Il principe dimenticato” parla sicuramente di un comune rapporto padre e figlia, anche quando questa si trova a fare i conti con l’adolescenza.
Il film ne ricorda altri del regista, come il già citato “The Artist” e “Il mio Godard” (racconta del grande Jean – Luc, scomparso il 13 settembre scorso) ed il cartone animato della Pixar “Inside Out”, con protagonista una ragazzina di un 11 anni che si trova a costruire una propria identità attraverso emozioni e ricordi.
Inoltre Hazanavicus si sarà sicuramente ispirato al suo rapporto sua figlia, Gloria. Aveva praticamente l’età di Sofia, quando è uscito il film, e anche a lei piaceva che il padre le leggesse le favole, per farla addormentare.