Nella serata di oggi, lunedì 27 febbraio, ci sarà l’ultima puntata di “Fiori sopra l’inferno” (alle 21:25 su Rai 1). Cosa succederà? Ci sarà la seconda stagione? Ora ve lo raccontiamo!
Fiori sopra l’inferno, ultima puntata: trama
C’è una nuova vittima: Viesel. L’assassino è lo stesso delle altre volte e lo si capisce dalla barbara modalità dell’omicidio: a Viesel è stata tolta la pelle!
Tuttavia questa volta il killer ha commesso un passo falso, lasciando tracce di sangue: va da sé che potrà essere riconosciuto grazie al Dna!
La Commissaria Teresa Battaglia rimane convinta di uno strano comportamento (positivo) dell’uomo nei confronti di 4 bambini del paese (quelli che stanno cercando “il Fantasma”). Tuttavia uno di loro, Mathias, è svanito nel nulla.
Intanto Travenì è in festa per San Nicola, con le sue leggende. L’ispettore Marini ferma il principale sospettato degli omicidi.
Si teme per la vita di un altro bambino e Mathias viene ritrovato vivo in compagnia di un “inquietante personaggio”. Teresa ovviamente indaga anche su questo, spingendosi verso vecchi ed oscuri segreti.
E’ prevista la seconda stagione?
Non si sa ancora, ma è probabile. La vicenda dal romanzo di Ilaria Tuti sta interessando molto (la seconda puntata, trasmessa lunedì scorso, ha avuto a 4.717.000 telespettatori, pari al 24,6% di share, vincendo la serata anche se di poco contro il “Grande Fratello Vip”) e si presta a numerosi ed interessanti sviluppi, sia per Teresa con la sua malattia (che però potrebbe impedirle certamente di lavorare) sia per i delitti di cui si sta occupando, anche perché riguardano dei bambini.
La storia ricorda un po’ quelle amatissime di “Doc – Nelle Tue Mani”, “L’Allieva” e “Braccialetti Rossi”, quindi perché non continuarla?
I romanzi su Teresa Battaglia e suoi casi sono 4: le puntate che stiamo vedendo, sono tratte dal primo. Nel secondo, dal titolo “Ninfa dormiente”, vediamo la protagonista in grado di occuparsi solo di delitti particolari, perché le sue condizioni si sono aggravate.
Lo spunto della storia è un dipinto il cui autore è un partigiano. Il problema è che la “tempera” usata, risulta essere … sangue umano! Naturalmente Teresa parte da qui a cercare di vederci chiaro.
L’ambientazione è sempre quella fiabesca delle Dolomiti, con una popolazione che si esprime in una lingua antica ed è legata ad antichi riti.