Can Yaman non è solo bello, ma ha anche il cuore d’oro. Il Coronavirus è arrivato anche in Turchia (sebbene fortunatamente con un livello d’allarme inferiore rispetto all’Italia) e l’attore si trova come i suoi connazionali e colleghi in quarantena.
La sta che sta trascorrendo nella sua casa di Bebek, un quartiere di Istanbul; tra attrezzi per mantenere il suo fisico scolpito; libri di spagnolo, che sta imparando; film italiani per i quali ha chiesto consigli ai suoi follower su Twitter e una concessione alla gola con del cioccolato fondente, che ama tanto.
Tuttavia ha deciso di fare qualcosa anche lui per la sua gente in difficoltà in questo drammatico periodo. Molti, come in Italia, hanno dovuto chiudere la propria attività, perciò si trovano i ristrettezze economiche.
Così Can ha dato vita, con un noto musicista turco, di nome Haluk Levent, ad ad un’iniziativa benefica chiamata “I giorni della solidarietà”. Partecipano anche altri attori, musicisti ed atleti locali per provvedere al sostentamento di famiglie che si trovano nel bisogno. Lanciata 30 ore fa su Twitter, “Il giorni della solidarietà” aveva l’obbiettivo di aiutarne 5 mila, ma ne ha già raggiunte 10.252.
Naturalmente le domande vengono valutate e i pacchi alimentari inviati entro 10 giorni almeno per due mesi. Ogni vip si occuperà di 50 famiglie a testa.
Can ha anche espresso più volte solidarietà all’Italia attraverso Twitter. Noi di “Non Solo Riciclo” abbiamo già parlato della sua grande sensibilità.
L’anno scorso, per esempio, gli è stato chiesto se avesse intenzione di donare i suoi capelli, quando li avesse tagliati per il servizio militare. Lui aveva risposto sicuramente sì e che anzi ci aveva già pensato: avrebbe dovuto parlare con il suo agente per organizzare la cosa e così ha fatto, devolvendo il ricavato della vendita ad un’associazione per la ricerca sul cancro.
Can ha un’elevata concezione del suo lavoro. Ritiene, essendo così famoso ed amato all’estero, di poter essere un ponte tra il suo Paese e gli altri. Certamente le sue fan, pensando alla Turchia, non possono non pensare anche a lui.