Chi era Pier Paolo Pasolini?
Impossibile rispondere in modo esaustivo a questa domanda, ancor meno su una pagina web.
Di pagine, per raccontare questo gigante della cultura italiana del ‘900, ce ne vorrebbero centinaia e forse neppure basterebbero.
Pasolini è stato un artista e un intellettuale di straordinaria levatura, eclettico, versatile, irriverente, sensibilissimo, a volte polemico, sempre lucido e pungente.
La sua morte violenta è ancora avvolta nel mistero, ma di lui restano le opere e l’impronta indelebile che ha lasciato nel panorama culturale del nostro Paese.
Chi era Pier Paolo Pasolini: biografia breve
Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna il 5 Marzo del 1922 (Pesci).
Era figlio di madre friulana e di padre romagnolo e militare di professione.
Trascorse un’infanzia da girovago, spostandosi da un centro all’altro fino a quando, ormai adolescente, non si ristabilì a Bologna, dove frequentò il Liceo e l’Università.
Mentre seguiva con profitto i corsi alla Facoltà di Lettere, Pasolini cominciò ad appassionarsi sempre di più al cinema, allo sport, alle arti figurative e, ancor più di sempre, alla poesia e alla scrittura.
L’uccisione del fratello Guido, partigiano, durante il periodo fascista, fu un dolore che lo segnò per sempre.
Subito dopo la guerra Pasolini si iscrisse al PCI di Udine, ma in seguito venne espulso dal partito con l’accusa di corruzione di minori e atti osceni in luogo pubblico, da cui venne poi assolto.
Negli anni ’50 si trasferì a Roma.
Qui fece l’insegnante e il correttore di bozze per sbarcare il lunario, ma si dedicò anche, e con sempre maggiore entusiasmo, alla poesia e ai romanzi.
Nella Capitale conobbe alcune delle più grandi menti dell’epoca.
Nel corso della vita, sia personale che artistica, Pasolini subì ben 33 processi nei quali fu costretto a difendersi dalla accuse più disparate, dalla pornografia al vilipendio della religione, ma quasi sempre ne uscì con un verdetto di non colpevolezza.
Il mistero della morte
Non tutto è stato capito e scritto sulla morte violenta di Pier Paolo Pasolini.
Cosa accadde nella notte del 2 Novembre del 1975 all’Idroscalo di Ostia, non è del tutto chiaro.
L’unica cosa certa è che l’artista venne massacrato di botte e poi travolto più volte dalla sua stessa macchina da Pino Pelosi, uno di quei “ragazzi di vita” che Pasolini aveva descritto magnificamente in una delle sue opere più famose.
Anche se l’esecutore materiale è stato identificato, processato e condannato al carcere tuttavia, sono in tanti a ritenere che l’uomo non abbia detto tutto ciò che poteva.
Opere
Poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore, drammaturgo, musicista, traduttore e linguista: come si fa a riassumere in poche righe la genialità e l’eclettismo di Pier Paolo Pasolini?
Mi limito ad elencare alcune delle sue opere più importanti: Ragazzi di vita, Atti impuri, Amado mio, La meglio gioventù, L’Appennino, Le ceneri di Gramsci e le raccolte di poesie.
Per il cinema ricordiamo almeno: Accattone, Ragazzi di vita (tratto dal romanzo omonimo), Una vita violenta, Uccellacci e uccellini, Edipo re e Medea.
Fra i temi principali trattati, la denuncia dell’ipocrisia della morale borghese.
Chi era Pier Paolo Pasolini: l’omosessualità
Pier Paolo Pasolini era omosessuale.
Questa condizione, all’epoca, era molto più difficile da vivere rispetto ad oggi e lo scrittore incontrò non poche difficoltà sul proprio cammino, anche professionale.
L’artista non si sposò mai e non ebbe figli.