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Teddy Reno: età, figli, malattia, biografia del marito di Rita Pavone

Chi non sa che Teddy Reno è il marito di Rita Pavone?

In questo articolo, però, vogliamo farvelo conoscere meglio, mentre aspettiamo di vedere lei questo pomeriggio a “Domenica In” in occasione dei 60 anni di carriera!

Teddy Reno: età, figli, malattia, biografia del marito di Rita Pavone

Ora Teddy Reno ha 96 anni. Ne compirà 97 l’11 luglio.

E’ nato a Trieste e ha una “storia familiare” interessante: suo padre, Giorgio Merk von Merkenstein, nato ovviamente quando la città faceva parte dell’impero austroungarico, era un barone; la madre, Paola Sanguinetti, era un’ebrea romana. Suo fratello Giorgio, ingegnere, era titolare della ditta di alimentari Arrigoni.

In epoca fascista l’austroungarico genitore di Teddy Reno, dovette cambiare cognome, italianizzandolo in Ricordi (per coincidenza lo stesso della famiglia della celeberrima casa discografica). “Merk” significa “ricordare”.

Teddy Reno è chiaramente un nome d’arte: il famoso cantante, attore e produttore discografico, in realtà si chiama Ferruccio. Appena 12enne, partecipò ad un concorso canoro.

Siamo nel ’38, anno delle leggi razziali, e Paola Sanguinetti fuggì col bambino (ebreo a sua volta, in quanto figlio di una donna ebrea) a Cesena, città dove viveva il fratello e dove aveva uno stabilimento. Teddy Reno e il padre (la madre, malata, fortunatamente, no) furono addirittura arrestati nel ’44, e portati in un carcere della provincia di Ferrara. In quella circostanza i repubblichini gli chiesero di cantare brani come “Li Marlene” e lui ricordò molti anni dopo che la musica gli salvò la vita. Dopo un’esperienza del genere, non ebbe nemmeno più paura di salire su un palco!

Tornato libero a Trieste, quando c’erano gli Alleati, iniziò a cantare per la radio locale. Una tournée  che fece in Germania sul fiume Reno con l’orchestra del M° Teddy Foster, inglese, gli fece venire l’idea del suo pseudonimo.

Tra il ’45 e il ’47 si esibì per gli angloamericani e nel ’48 fece parte dell’orchestra di Pippo Barzizza (padre dell’attrice Isa) per la RAI di Torino, facendosi conoscere al grande pubblico. Partecipò anche ad una trasmissione di Nunzio Filogamo.

Fino al ’61 cantò brani melodico-romantici, uno dei quali era “Trieste mia”. Fece anche teatro, partecipando a commedie musicali. Lavorò per esempio con Nilla Pizzi e Corrado e con Carlo Dapporto e Delia Scala, diretto da Garinei e Giovannini.

Partecipò con successo al Festival di Sanremo nel ’53 e l’anno successivo iniziò a fare soprattutto televisione, con programmi a cui partecipavano dive americane ed eminenti politici internazionali. Al cinema recitò in “Totò, Peppino…e la malafemmina” nel ’56 e ’59 si classificò primo al Festival di Napoli con una canzone di Roberto Murolo.

Nel ’61 fondò la casa discografica Galleria del Corso, a cui si deve per esempio la scoperta di Bruno Lauzi, e lanciò il Festival degli Sconosciuti (ad Ariccia, in provincia di Roma), vinto dalla 16enne…Rita Pavone! Il resto è storia!

La coppia convolò a nozze con rito religioso a Lugano il 15 marzo del ’68, quando Reno non era ancora divorziato dalla prima moglie (ovviamente, visto la legge sul divorzio venne approvata il 1° dicembre ’70): Vania Protti, produttrice e distributrice cinematografica, da cui ebbe un figlio, Franco, diventato filosofo, attore e quant’altro.

Teddy Reno si sposò con Rita Pavone anche civilmente, ad Ariccia. Vivono in Svizzera (dove lui ricominciò ad usare il suo vero cognome) e hanno due figli, Alessandro e Giorgio. Lavorano entrambi nel mondo dello spettacolo: il primo nel giornalismo televisivo, il secondo nella musica. Ha composto lui “Niente (Resilienza 74)”, suo anno si nascita, portato dalla madre a Sanremo 2020.

Teddy Reno ha continuato a lavorare anche negli Anni Duemila, pubblicando nel 2007, nel 2014 (per i suoi 70 anni di carriera) e nel 2016 (quando ha compiuto 90 anni) due album e un CD. I lavori contengono soprattutto i suoi successi, ma anche alcuni inediti come un pezzo scritto da Rita Pavone in onore di Papa Francesco. Nella carriera di Reno non mancano le onorificenze, anche da parte della sua città.

Naturalmente adesso l’età si fa sentire… Si è parlato di una malattia di Teddy Reno, ma Rita Pavone un paio di anni fa aveva dichirato che si trattava solo di normale perdita di memoria. Sentiremo cosa dirà oggi a Mara Venier.

Alessandra

Sono nata il 26/8/'80 a Magenta (MI) e vivo a Meda (MB). Dopo la Maturità Classica, mi sono laureata in Scienze della Formazione, corso di Laurea in Scienze dell'Educazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano (2004) con una tesi dal titolo "Donne e Islam: la questione del velo". Ho pubblicato due racconti: "Dopo la Notte"("Il Filo", 2009), sulle donne musulmane, e "Soltanto una donna" ("Albatros-Il Filo", 2011), su Olympe de Gouges, autrice della "Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina" (1791).