L’attore Giorgio Biavati è stato uno dei protagonisti di “Vivere” nei panni di Giovanni Bonelli. Che fine ha fatto? Come è diventato? Scopriamolo insieme!
Giorgio Biavati compirà a breve (il 5 novembre) 77 anni ed è bolognese. Ecco com’è diventato, rispetto alla soap in cui aveva recitato dal ’99 al 2008.
E’ certamente invecchiato, ma non è cambiato molto, no?
Giorgio Biavati inizia a recitare in televisione alla fine degli Anni Sessanta. Prende parte per esempio alla famosa miserie “La freccia nera” (1968 – 1969) con Aldo Reggiani (defunto padre di Primo), Loretta Goggi, Arnoldo Foà e Glauco Onorato e a “Le cinque giornate di Milano” (1970) nella parte del politico e patriota Agostino Bertani, fondatore delle Estrema Sinistra Storica. Nel cast anche Ugo Pagliai nella parte di Mettenich.
Biavati è anche nel cast di “Madame Bovary” (1978) con Carla Gravina e lo stesso Ugo Pagliai e nel 1982 esordisce al cinema in “Testa o croce” di Nanni Loy. Nel 1987, diretto da Pupi Avati, è nel cast “Ultimo minuto” e due anni più tardi torna in TV con “Carla”, episodio della miniserie “Quattro storie di donne” di Dino Risi.
Nel 1990 recita per il grande schermo “Non più di uno” con Renato Pozzetto e Cinzia Leone e nel 1992 in “Mutande pazze” di Roberto D’Agostino. Ricordiamo anche i film TV “Cacciatori di navi” (1990) di Folco Quilici e “Nero come il cuore” di Maurizio Ponzi.
Seguono un altro film per il piccolo schermo, ovvero “Il dono di Nicholas” (1998), sul piccolo Nicholas Green e l’espianto dei suoi organi, “Vivere”, la soap “Vento di ponente” (2002 – 2003) e il film TV “Mal’aria” di Paolo Bianchini (2009). L’ultimo lavoro di Biavati al cinema è “Gocce di luce” di Silvia Monga del 2020. Nello stesso anno, l’attore pubblica un libro, “Rispettati, ragazzo” (BastogiLibri). La foto in alto al paragrago si riferisce a questo.
Non è finita qui, perché Giorgio Biavati ha anche frequentato l’Accademia del Piccolo Teatro di Milano, dove ha lavorato in importanti spettacoli con Giorgio Strehler, Dario Fo e Franca Rame (con la coppia è stato dieci anni in tournèe). Ha calcato pure il palcoscenico del Teatro Stabile di Trieste.