Non c’è davvero limite al cinismo umano: Nadia Toffa è ancora nel mirino degli haters nonostante la sua scomparsa, avvenuta alle prime luci dell’alba del 13 agosto scorso.
Questa volta i social non c’entrano, o meglio c’entrano, ma in modo diverso dalle altre. E’ emerso che durante una festa di Halloween, la settimana scorsa, una donna non ha trovato niente di meglio da fare che travestirsi dall’ex “iena”, spirata a soli 40 anni (compiuti poco più di due mesi prima), dopo aver tenacemente lottato contro un tumore! E’ successo a Cassino, in provincia di Frosinone.
La macabra maschera (inqualificabile persino a Halloween, quando si evocano morti, fantasmi, streghe, mostri ecc.) ha addirittura vinto la coppa per la migliore, insieme ad altre due.
Tra loro quella non meno rivoltante di un uomo, che si è travestito coi panni del defunto scienziato Stephen Hawking, il quale, ricordiamo, era rimasto gravemente disabile dopo una terribile malattia.
Molti internauti si sono ribellati, con commenti come: “Spero che un giorno chiederanno scusa …Solo chi ci passa sa il dolore e la sofferenza che si vive sia personalmente sia dentro la famiglia…”.
Oppure:“Poveri di cuore e di cervello”.
Il putiferio che fortunatamente si è scatenato, ha costretto i gestori del bar all’esterno del quale si è tenuta la festa, a dissociarsi da quei “travestimenti”. Lo hanno fatto in un post su Facebook, sottolineando comunque che l’evento è avvenuto “fuori”.
Sempre sul social si legge tra l’altro: “Per essere coerenti, però, allora attendo indignazione per tutti quelli che ad Halloween si sono mascherati da Michael Jackson, da Joker di Heath Ledger, Elvis Presley ecc.ecc.”. Dopo questo ennesimo affronto a Nadia Toffa e ai suoi cari, viene da chiedersi chi sia la vera “iena”!
Intanto è uscito oggi, giovedì 7 novembre 2019, il libro postumo della giornalista de “Le Iene”. S’intitola ironicamente “Non fate i bravi” (Edizioni Chiarelettere) e, secondo la volontà di Nadia, è stato fatto pubblicare da sua madre, la signora Margherita. I proventi saranno devoluti in beneficenza.
Il testo raccoglie i pensieri della giovane negli ultimi mesi della sua vita, senza nascondere nulla, com’era nel suo stile.
La madre ha raccontato di averla vista scriverli anche di notte, sul computer; poi, la mattina, glieli leggeva. Emerge tutto il “coraggio da leonessa” e l’amore di sua figlia per la vita. Gli stessi che emergevano dal libro precedente, “Fiorire d’inverno” (2018). Anche quello bersagliato dagli haters, questa volta sul web.