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La vera storia di Sofia la figlia di Sissi e Franz

In attesa di vedere stasera su Canale 5 la stagione della serie TV “Sissi“, vogliamo raccontarvi la vera storia di Sofia, figlia dell’imperatrice d’Austria e del marito di Francesco Giuseppe.

Sofia d’Asburgo – Lorena: la vera storia

Anche senza conoscere la vita privata di Sissi e Franz, qualcuno di voi avrà sicuramente visto nella trilogia cinematografica con Romy Schneider, che hanno avuto una figlia chiamata Sofia (più una lunga serie di altri nomi) in onore della nonna paterna. In realtà la bambina era la primogenita della coppia imperiale, che poco più di un anno dopo ebbe Gisella, due anni dopo Rodolfo e dieci anni più tardi Maria Valeria.

Sofia, concepita appena due mesi dopo il matrimonio dei genitori, nacque nel Castello di Laxenburg il 5 marzo del 1955. La madre aveva 17 anni (nel avrebbe compiuti 18 la Vigilia di Natale di quell’anno), il padre 24.

I problemi tra Sissi e la zia – suocera

Alla piccola venne imposto il nome della nonna paterna senza che Sissi lo sapesse. E’ verità storica il fatto che l’Arciduchessa Sofia “sr” avesse voluto occuparsi della bambina, ritenendo la madre troppo giovane, immatura e per dovere impegnata nei compiti di imperatrice al fianco del marito, e che ciò avesse inasprito ancora di più i rapporti tra le due. La madre di Francesco Giuseppe fece addirittura portare la piccola Sofia in una stanza vicina alla propria.

Anche in questo caso Elisabetta non ne venne informata e più tardi il marito appoggiò la madre. Come se non bastasse, Sissi poteva vedere sua figlia soltanto se era presente la zia – suocera.

L’infausta decisione

La situazione fece litigare ancora Sissi e la madre di Franz. Questa volta, però, la giovane imperatrice aveva deciso di portare la piccola in un viaggio di Stato, che avrebbe fatto col marito. Sarebbe stati prima in Italia, ancora sotto il dominio asburgico e disunita.

Contrariamente a quanto è stato “sceneggiato”, le visite, a Milano e a Venezia (il famoso Lombardo – Veneto) furono disastrose. I dettagli meno edificanti alla Scala e in Piazza San Marco dovrebbero essere noti, anche se c’era curiosità di vedere la bellissima imperatrice d’Austria.

Poi fu la volta dell’Ungheria. Almeno il viaggio fu politicamente più fortunato, per il noto e ricambiato amore di Sissi.

La malattia e la morte

Purtroppo a Budapest, Sofia e la sorellina Gisella si ammalarono gravemente. Ebbero febbre altissima con convulsioni e diarrea.

Gisella sopravvisse, ma Sofia, dopo essere stata vegliata per 11 ore dalla madre, appena diciannovenne, spirò.

Erano le 21:15 del 29 maggio del 1857 (curiosamente è stato anche il giorno del mese della morte di Romy Schneider, nel 1982, di Karlheinz Bohm, il Francesco Giuseppe della famosa trilogia di Ernst Marischka, scomparso nel 2014, e il giorno di nascita di Helmut Berger, il “Ludwig” di Luchino Visconti, nato nel 1944 tra l’altro a Bad Ischl, dove Sissi e Franz si fidanzarono e residenza estiva della famiglia).

Elisabetta, divorata dal senso di colpa per non aver dato retta alla zia – suocera, decise di lasciare alle sue cure Gisella e poi il principe ereditario Rodolfo (morto suicida a Mayerling). L’imperatrice cominciò a soffrire di depressione, di frequenti malesseri psicofisici e a viaggiare lontano dalla detestata Corte.

Alessandra

Sono nata il 26/8/'80 a Magenta (MI) e vivo a Meda (MB). Dopo la Maturità Classica, mi sono laureata in Scienze della Formazione, corso di Laurea in Scienze dell'Educazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano (2004) con una tesi dal titolo "Donne e Islam: la questione del velo". Ho pubblicato due racconti: "Dopo la Notte"("Il Filo", 2009), sulle donne musulmane, e "Soltanto una donna" ("Albatros-Il Filo", 2011), su Olympe de Gouges, autrice della "Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina" (1791).

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