Fiction

Il nostro generale, come è morto il generale Dalla Chiesa nella realtà?

Va in onda stasera su Rai Uno la quarta ed ultima puntata de Il mio generale.

La fiction è dedicata a Carlo Alberto Dalla Chiesa, che fu, tra l’altro, Prefetto di Palermo, e trovò la morte in un orrendo e vigliacco agguato della mafia nel 1982.

Di seguito trovate alcuni cenni biografici essenziali sul generale e il racconto dell’attentato di Via Carini, nel quale perse la vita insieme alla giovane seconda moglie Emanuela Setti Carraro.

Chi era il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: cenni biografici essenziali

Sulla figura e l’opera di Carlo Alberto Dalla Chiesa sono stati versati fiumi di inchiostro, quindi di seguito mi limiterò a ricordarne i tratti biografici essenziali.

L’illustre generale nacque a Saluzzo il 27 Settembre del 1920 (Bilancia) e fin da giovane si convinse a seguire le orme del padre, ufficiale dei Carabinieri con il grado di vice Comandante dell’Arma.

Negli anni ’70 Dalla Chiesa fu un uomo chiave nella lotta e nella vittoria sulle Brigate Rosse, di cui fece fallire l’ambizioso progetto eversivo, poi divenne un simbolo dell’antimafia, fino all’estremo sacrificio.

Riservatissimo riguardo alla vita privata, sposò in prime nozze Dora Fabbo, da cui ebbe i figli Rita, Nando e Simona, e in seconde nozze l’infermiera della Croce Rossa Italiana Emanuela Setti Carraro, che condivise con lui lo stesso tragico destino.

Come è morto il generale Dalla Chiesa: l’agguato di Via Carini

Ecco come è morto il generale Dalla Chiesa nella realtà.

Nominato Prefetto di Palermo con l’arduo e pericoloso compito di combattere la mafia, Dalla Chiesa si trasferì nel capoluogo siciliano con la giovane seconda moglie Emanuela Setti Carraro.

A nulla valsero le rimostranze e le resistenze dell’uomo affinché lei rinunciasse a seguirlo, conscio del pericolo al quale si sarebbe esposta.

La donna fu irremovibile e per la coppia iniziarono gli ultimi drammatici “cento giorni a Palermo”.

La sera del 3 Settembre 1982, desiderosi di ritagliarsi un piccolo ed intimo momento di libertà all’interno di un’esistenza difficile e rischiosa, i due innamorati decisero di andare a mangiare una pizza.

Per non dare nell’occhio uscirono a bordo di una anonima FIAT A112, ma ciò non fu sufficiente a salvargli la vita.

Un sicario raggiunse la vettura in Via Carini e la crivellò di colpi di kalashnikov.

Dalla Chiesa e la Setti Carraro morirono sul colpo, mentre l’unico agente di scorta Domenico Russo, che li seguiva con la propria macchina a breve distanza, gravemente ferito, si arrese dopo qualche giorno di coma.

Terminava così la parabola terrena di uno degli uomini più coraggiosi ed onesti che l’Italia abbia mai avuto, ma non il suo esempio, che resta un faro sempre acceso nella doverosa lotta che tutti siamo chiamati ad ingaggiare contro il Male.

Paola

Il mio nome per intero è Maria Paola, sono laureata in Lettere ed ho conseguito un corso di perfezionamento in Storia del '900. Scrivere è il mio lavoro ed una delle mie più grandi passioni insieme alla Letteratura, all'Arte e, neanche a dirlo, alla Storia. Mi piace lo sport, seguo il calcio e non mi perdo una partita del mio Toro! Visitate il mio blog se vi va: pilloledistoria