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I Cacciatori del Cielo è tratto da una storia realmente accaduta?

Oggi, 100° anniversario dell’Aeronautica Militare Italiana, andrà in onda alle 21:30 su Rai 1 “I Cacciatori del Cielo“, attesissima docu-fiction con Giuseppe (Beppe) Fiorello. Viene spontaneo chiedersi se sia tratta da una storia vera… Ebbene, in questo articolo risponderemo! Prima però, vediamo di cosa parla ciò che vedremo stasera.

I Cacciatori del Cielo: trama

Campo di Aviazione di Santa Caterina, nei pressi di Udine, 1915: Francesco Baracca (Giuseppe Fiorello), il Comandante Pier Ruggiero Piccio (Luciano Scarpa) e il meccanico aeronautico innovatore Bartolomeo Piovesan (Andrea Bosca) si trovano e nonostante le differenze (anche sociali) che li dividono, diventano amici, in quella che era la sede del primo reparto di “caccia” e del Comando Supremo italiani.

L’epoca è chiaramente quella della Prima Guerra Mondiale. Grazie in particolare a Baracca, l’Italia ottiene la prima grande vittoria dell’aviazione contro quella austroungarica il 7 aprile del 1916 (non manca molto anche a questo anniversario, quindi). E’ la prima di tante vittorie.

Perciò Baracca diventa amatissimo dagli italiani e con lui il suo simbolo e il suo motto: il Cavallino rampante nero, che si trova sul suo aereo, con il detto latino “ad maiora”. Il risultato ottenuto, porta il Comando Supremo a creare la 91° squadriglia d’èlite con a capo Baracca. Si occuperà di operazioni speciali.

La disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917, in cui Baracca combatte con valore per respingere il nemico, costringerà la squdriglia a spostarsi al Campo di Aviazione di Quinto di Treviso, ma i successi del protagonista de “I Cacciatori del Cielo” e del Comandante Piccio, fanno ricevere loro la medaglia d’oro all’onore militare. Purtroppo la seconda “Battaglia del Piave” (o Battaglia del solstizio) si porterà via Baracca appena 30enne il 19 giugno del 1918 sul Montello.

E’ una storia vera?

Sì, perché l’aviatore Francesco Baracca, interpretato dall’ex “Fiorellino”, è realmente esistito. Nacque a Lugo di Romagna, in provincia di Ravenna, il 9 maggio nel 1888. Abbiamo detto quando morì e in che tragico contesto.

Pilota del Regio Esercito, “Asso degli Assi” dell’Aviazione Italiana Militare Italiana, Baracca contribuì alla nascita della nostra Aeronautica vera e propria il 29 marzo del 1923.

Viene riconosciuto al militare di aver abbattuto 34 aerei nemici (secondo alcuni 36, secondo altri 33) in 63 combattimenti, come mai ha fatto un nostro aviatore. Il corpo di Francesco fu trovato il 23 giugno del 1918 e le esequie avvennero tre giorni più tardi a Quinto. Vi partecipò anche D’Annuzio, il quale da aviatore interventista, stimava molto Baracca.

Quest’ultimo in guerra aveva anche ricevuto tre medaglie d’argento ed era stato premiato in alcuni altri Paesi. …Il Cavallino Rampante vi ricorda qualcosa?

Ma certo! E’ il simbolo della Ferrari! Le venne donato nell’anno della nascita dell’Aeronautica. Per quanto riguarda la 91° Squadriglia, anche oggi porta il nome di Baracca.

E’ vero anche il personaggio del Comandante Piccio (Roma, 27 settembre 1880 – Roma, 30 luglio 1965). Fu il terzo asso dell’Aviazione Italiana, poi Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e senatore (1933). Personaggio immaginario è invece Bartolomeo Piovesan.

“I Cacciatori del Cielo” è una docu-fiction di guerra… Ma Baracca troverà tempo per l’amore? Sì, anche per quello!

Con Norina Cristofoli (Claudia Vismara), nata nel 1902 a Tolmezzo, in provincia di Udine, dove aveva conosciuto Francesco il 20 settembre del ’17. Dopo la disfatta di Caporetto, fuggì a Milano, ma rimase in contatto epistolare col militare.

L’ultima sua missiva, è di due settimane prima di morire. Norina intraprese una piuttosto brillante carriera di cantante lirica, non si sposò mai e si spense 60 anni dopo Baracca.

Alessandra

Sono nata il 26/8/'80 a Magenta (MI) e vivo a Meda (MB). Dopo la Maturità Classica, mi sono laureata in Scienze della Formazione, corso di Laurea in Scienze dell'Educazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano (2004) con una tesi dal titolo "Donne e Islam: la questione del velo". Ho pubblicato due racconti: "Dopo la Notte"("Il Filo", 2009), sulle donne musulmane, e "Soltanto una donna" ("Albatros-Il Filo", 2011), su Olympe de Gouges, autrice della "Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina" (1791).