Oggi, a due anni e un giorno dalla scomparsa di Paolo Rossi, sarà trasmesso il docufilm su di lui: “Paolo Rossi – Un campione è un sognatore che non si arrende mai” (2018). Purtroppo andrà in onda in seconda serata: alle 23:10 su Rai 1.
Volete conoscere la biografia del grande campione, il “ragazzo come noi” citato da Antonello Venditti nella sua famosa canzone “Giulio Cesare” (che non ha potuto non tornare in mente, quando si è saputo della morte di “Pablito”)? Ora ve la raccontiamo!
Paolo Rossi era nato a Prato il 23 settembre del 1956. Suo padre Vittorio era stato anche lui un calciatore (ala destra nel Prato). Gli è dedicato un campo della squadra locale Santa Lucia, dove avevano cominciato a giocare i figli Rossano e Paolo, che allora aveva 9 anni.
Paolo Rossi, attaccante, si fece apprezzare ai Mondiali del 1978 in Argentina (ecco perché il soprannome “Pablito”). Poi ovviamente a quelli dell’ 82. Divenne “capocannoniere” e “Pallone d’Oro”.
Nei mondiali è stato il miglior calciatore italiano con Roberto Baggio e Bobo Vieri. Inoltre, per vent’anni, l’unico ad aver raggiunto nello stesso anno i risultati che abbiamo detto. Poi è arrivato “il primo” Ronaldo.
Paolo Rossi ha ottenuto altri riconoscimenti come uno dei migliori calciatori europei e del mondo (la decisione è stata anche di Pelè, le cui condizioni di salute peggiorate in un ospedale di San Paolo, sono state ricordate dal Brasile anche a questi Mondiali e tengono col fiato sospeso i fan).
Nel 2000, Rossi si candidò come presidente della Lega Pallavolo Serie A femminile, ma non venne eletto. Nel 2016 e nel 2021 è stato inserito rispettivamente nella Hall of Fame del calcio e nella Walk of Fame dello sport nazionali. Nella sua carriera vi furono due figure importanti: quella degli allenatori Giovan Battista Fabbri (per Paolo un vero e proprio mentore) ed Enzo Bearzot.
Quest’ultimo fu tra l’altro una delle poche persone che non dubitarono dell’innocenza del calciatore, quando finì coinvolto nell’affare “calcio – scommesse”. Era il 1979.
Pablito non fu arrestato a differenza di altri colleghi, ma dovette comparire in tribunale (venendo inquadrato dalle telecamere). Fu squalificato per due anni e non potè giocare ad un Campionato Europeo nel 1980. Fortunatamente poi la faccenda fu chiarita dagli stessi accusatori.
Sapevate che Paolo Rossi ha fatto anche il cantante? Nel 1980 incise un 45 giri col il brano “Domenica, alle tre”. Parlava della vita privata dei calciatori.
Quando smise col calcio giocato, fu anche un apprezzato opinionista sportivo in TV e nel 2011 partecipò a “Ballando con le Stelle”.
Tentò pure la carriera politica in sede europea. Si candidò con la lista di Alleanza Nazionale, ma non venne eletto.
Fu molto legato alla città di Vicenza e la squadra cittadina fu una di quelle in cui militò. L’allenatore era Enzo Bearzot.
Nel capoluogo veneto, Rossi aprì in seguito un’agenzia immobiliare con l’ex compagno di squadra Giancarlo Salvi, scomparso nel 2016. Pochi mesi prima di andarsene a sua volta, il campione ottenne la cittadinanza onoraria.
Nel frattempo era tornato una ventina d’anni prima a vivere in Toscana. Nel 2003 aveva aperto con la moglie, Federica Cappelletti, perugina, un agriturismo biologico/resort in provincia di Arezzo.
Non sappiamo bene quanto Paolo Rossi avesse guadagnato in tutto, ma quest’attività valeva quasi 3 milioni di euro. Alla fine degli Anni Settanta alcuni calcoli avevano stabilito che lui guardagnava circa 152 milioni e mezzo.
Comunque Pablito aveva anche un cuore d’oro! Pensava in particolare ai più giovani: bambini cardiopatici in tutto il mondo (per i quali anche con altri sportivi e Don Backy aveva inciso un disco, in cui aveva cantato la meravigliosa “La leva calcistica della classe ’68” di Francesco De Gregori), bambini che soffrono la fame, che avevano bisogno di essere accolti in affido, e bambini palestinesi.
Paolo Rossi si era sposato una prima volta con una donna di nome Simonetta Rizzato. Da lei aveva avuto un figlio, Alessandro, nel 1982 (davvero un grande anno questo per suo padre!). Oggi vive a Vicenza e fa il geometra.
Poi l’incontro con Federica Cappelletti, giornalista e scrittrice. L’ha sposa sposata la prima volta nel 2010, anno di nascita della loro primogenita, Maria Vittoria; poi nel marzo 2020, alle Maldive. E’ stata la moglie, con la complicità delle figlie, a fargli una sorpresa!
La loro seconda figlia si chiama Sofia Elena ed è nata nel 2012. Eccoli tutti insieme nel giorno delle nozze maldiviane!
Purtroppo la felicità è durata poco, perché qualche tempo dopo Paolo è stato colpito da un tumore ai polmoni, che se l’è portato via alla fine dell’anno. Lui ne aveva appena 64. Si è spento all’ospedale universitario di Santa Maria alle Scotte di Siena.
Federica Cappelletti è stata “fondamentale” per il marito (lo aveva detto proprio lui), per aiutarlo a scrivere la sua autobiografia “1982 – Il mio mitico mondiale” (2012).
Inoltre nel 2019 ne hanno scritta una intitolata “Quanto dura un attimo” (Mondadori).
E’ la terza: nel 2002 Paolo Rossi aveva già scritto “Ho fatto piangere il Brasile” (perché con la Nazionale Italiana, nell’ ’82 l’aveva sconfitto sul campo).