Vip

Chi era Elisabetta d’Austria: la vera storia di Sissi

Possiamo dire che quest’anno stiamo assistendo ad un vero e proprio “revival” su Elisabetta d’Austria (“Sissi“)! Un “revival” cinematografico (con il film in odore di Oscar “Il corsetto dell’imperatrice”) e due serie TV (che a dire il vero hanno fatto arricciare il naso a qualche conoscitore della vera storia e pure ai fan della “mitica” ma zuccherosa trilogia con Romy Schneider basata su un’operetta, di cui ieri sera su Rai Movie è stato trasmesso il terzo film: “Sissi – il destino di un’imperatrice”). Nella serata di oggi inizierà su Canale 5 la seconda stagione della serie “Sissi“, che farà da competitor a la prima puntata della nuova edizione di “Meraviglie” di Alberto Angela su Rai 1.

Ma chi era la “veraElisabetta d’Austria (molto è stato scritto e si scriverà su di lei. Inoltre ovviamente molte volte è stata rappresentata al cinema. C’è stato pure un cartone animato!). Vogliamo fare un “riepilogo”?

Elisabetta d’Austria: famiglia e infanzia

Elisabetta d’Austria nasce non nella cinematograficamente famosa Possenhofen (dove si trovava la resistenza estiva della sua famiglia), ma a Monaco di Baviera la Vigilia di Natale del 1837. Quindi pochi giorni fa è stato il 185° anniversario della sua nascita (ma hanno trasmesso “La principessa Sissi“, il primo film della trilogia di Ernst Mariska, il giorno dopo, a Natale)! Non era principessa, come comunemente si crede, bensì “semplicemente” Duchessa “in” Baviera. Apparteneva al casato dei Wittelsbach.

Suo padre era il Duca Massimiliano Giuseppe (Max) in Baviera. Sua madre Ludovica era di rango più elevato, perché figlia di un principe elettore, omonimo del marito suo cugino.

In seguito il nonno materno di Elisabetta divenne re con il nome di Massimiliano I Giuseppe. Lei era anche cugina di secondo grado di Ludwig II (ricordate il capolavoro di Luchino Visconti, dove Romy Schneider ha interpretato una Sissi a lei più congeniale, perché più matura e realistica?), il quale rimane famoso per i fiabeschi castelli che fece costruire e soprattutto per quello di Neuschwanstein, diventato uno dei simboli della Baviera.

Elisabetta era la quarta di dieci figli, due dei quali morirono a pochi mesi (uno prima che lei nascesse, uno dopo) e non veniva chiamata “Sissi“. Aveva diversi diminutivi, ma il cugino e futuro marito Francesco Giuseppe (chiamato “Franzi” e non “Franz” soprattutto dalla madre Sofia) la chiamava “Sisi” e così iniziò a chiamarla la famiglia asburgica.

Nené e il fidanzamento con Francesco Giuseppe

Su Elisabetta e la sua famiglia d’origine c’è veramente tanto da dire. Limitiamoci a parlare un po’ della sua sorella maggiore Elena (Nené). Sì, perché (e questo è storicamente più che vero) Francesco Giuseppe avrebbe dovuto sposare lei!

Lo decisero le madri (che erano sorelle) dei due giovani! Il fatidico incontro avvenne nel 1953 a Bad Ischl, nella residenza estiva di famiglia, in occasione del 23° compleanno dell’imperatore.

La Duchessa Ludovica decise di portare anche Sissi. Un motivo era quello di cercare di tirarle sul il morale: erano in lutto per la morte di una lontana parente e pochi sanno che la fanciulla aveva un amore infelice alle spalle. Era stata innamorata e ricambiata dello scudiero del padre, ma poi il ragazzo era stato allontanato ed infine è morto.

A Bad Ischl il destino si frappose ai piani di Ludovica e Sofia, perché notoriamente Francesco Giuseppe non si innamorò di Elena, ma di Sissi! Quest’ultima aveva appena 15 anni, era di una bellezza acerba e soprattutto era totalmente impreparata ma anche disinteressata al ruolo di imperatrice!

La madre Ludovica commentò la decisione dell’augusto nipote, dicendo che “a un imperatore non si dice mai di no”. Quanto a Sissi, comunque a lei Francesco Giuseppe piaceva e sembra che ne fosse innamorata.

Il matrimonio, i doveri di Corte e la zia – suocera

Nonostante l’evidente legame tra i due fidanzati, però, sorsero subito dei problemi: Elisabetta disse che avrebbe preferito che Francesco Giuseppe fosse stato un sarto anziché un imperatore! In carrozza, il giorno delle nozze, piangeva!

Il matrimonio venne celebrato la sera del 24 aprile del 1854 nella Chiesa degli Agostiniani a Vienna e … consumato solo la terza notte, per la timidezza della sposa! Sua madre e la zia – suocera “vigilavano”.

Ora Sissi era imperatrice d’Austria e doveva misurarsi innanzitutto con il “famigerato” cerimoniale di Corte spagnolo (che le rimase ostico per tutta la vita, anche perché prima, con la sua famiglia, aveva vissuto molto liberamente) e con l’Arciduchessa Sofia. Quest’ultima, infatti, voleva che la nipote imparasse a fare l’imperatrice, ma il suo atteggiamento duro gliela rese ostile. Solo maturando, Sissi capì le legittime intenzioni della zia – suocera.

I figli

La situazione si aggravò con la nascita dei primi tre figli di Elisabetta e Francesco Giuseppe: Sofia, Gisella e Rodolfo, nati a pochi anni di distanza fra loro. Sofia nacque nel 1855, Gisella nel 1856 e Rodolfo, il sospirato erede maschio, nel 1858.

La nonna li educò tutti e tre, considerando la madre inadeguata e ritenendo giusto che si occupasse più che altro dei suoi doveri di imperatrice. In più Rodolfo ricevette ovviamente un’educazione militare.

La morte della piccola Sofia a soli 2 anni, dopo che Sissi aveva voluto portare anche le figlie in un viaggio col marito nell’amata Ungheria, per averle con sé contro il parere dell’Arciduchessa, che considerava quell’ambiente malsano e pericoloso per due bambine, fece sprofondare la madre in uno stato di prostrazione e di senso di colpa, che praticamente la fece abdicare al suo ruolo. Iniziò i suoi famosi ed infiniti viaggi (famosi quelli a Madeira e Corfù) anche per malattie psicosomatiche dovute all’insofferenza nei confronti della Corte. Solo una volta, vedendo la sofferenza del piccolo Rodolfo di fronte all’educazione militaresca, “interferì”, facendolo affidare ad un precettore più adatto a lui.

La situazione storico – politica e la crisi matrimoniale

In tutto questo si inserivano le guerre d’Indipendenza italiane, la cacciata della sorella di Sissi Maria Sofia e del cognato Francesco II delle Due Sicilie e il fatto che l’armonia dei primi sei anni di matrimonio tra Sissi e Francesco Giuseppe fosse finita. Anche perché si cominciò a parlare delle amanti di lui!

Ebbene sì! Ci sono persino testimonianze che l’innamoratissimo “Franz” della trilogia cinematografica con Romy Schneider, abbia avuto anche figli fuori dal matrimonio!

Tornando alla politica, c’era pure da risolvere la “questione unghese”. Ci pensarono nel 1867 Elisabetta ed il patriota Conte Gyula Andrassy (che con l’imperatrice ebbe un rapporto molto profondo e discusso), arrivando al famoso “compromesso”.

Nello stesso anno vi fu anche anche la fucilazione in Messico dell’imperatore austriaco Massimiliano, primo dei fratelli minori di Francesco Giuseppe. Sua moglie Carlotta, che Sissi considerava sua rivale in bellezza, morì pazza.

La gioia per Maria Valeria e l’arrivo di Katharina Schratt

Nel 1868 arrivò finalmente una grande gioia per Elisabetta e Francesco Giuseppe: la nascita della loro quartogenita Maria Valeria.

La madre la chiamava la sua “unica figlia”, perché finalmente poteva occuparsene in prima persona (purtroppo lo fece in maniera molto possessiva, visto cos’era successo con gli altri figli).

Tuttavia Elisabetta non smise di viaggiare e di lasciare solo il marito, presissimo come sempre negli affari di governo, per i quali d’altra parte trascurava lei. Così sembra che l’imperatrice avesse favorito la relazione del consorte con Katharina Schratt, un’attrice a sua volta già sposata (ma poi ne sarebbe stata anche gelosa)!

La tragica fine di Rodolfo e le “stranezze” di Elisabetta

Nel 1889 arrivò un altro immenso dolore per Elisabetta e Francesco Giuseppe: la morte a soli 30 anni del figlio Rodolfo a Mayerling, per di più con l’amante minorenne Mary Vetsera.

La tesi più accreditata è certamente quella dell’omicidio – suicidio, anche se qualcuno ha parlato di movente politico.

Anche qui, grande rimorso per Sissi, per essere stata così distante da quel figlio non stimato dal padre e più simile a lei di tutti gli altri. Le bizzarrie dell’imperatrice (famosa anche per l’ossessione per la sua bellezza, a cominciare dai suoi splendidi capelli, e per mantenersi magra) si acuirono.

Smise anche di scrivere poesie, cosa che aveva fatto per lungo tempo (è pure noto il suo amore per il greco e la cultura greca) e cominciò a desiderare la morte. Già si dedicava alle sedute spiritiche.

La morte

La morte arrivò per Elisabetta il 10 settembre 1898 sul lungolago Ginevra (dove doveva prendere un battello in partenza). Tra l’altro fu una morte violenta: per mano dell’anarchico italiano ma nato a Parigi Luigi Lucheni. Sissi non era nemmeno la vittima designata: era il principe Enrico d’Orleans, ma se n’era già andato!

L’imperatrice, che spesso (non sempre come qualcuno ha detto) vestiva di nero (o comunque di scuro) dopo la scomparsa di Rodolfo, era vestita dello stesso colore anche quel giorno. Era in incognito e protetta da una veletta, da un ventaglio o da un ombrellino (tra l’altro non volle più farsi vedere in pubblico dopo i 40, temendo di essere diventata vecchia e brutta!) … Tuttavia Lucheni la riconobbe e colpì al cuore con uno stiletto!

Elisabetta svenne sul battello tra le braccia della sua dama di compagnia, la contessa ungherese Irma Sztarày, e venne riportata al loro hotel, il Beau – Rivage, dove morì. Sul luogo dell’omicidio è stata posta una placca commemorativa e poco lontano un momumento all’augusta defunta.

La felicità con il suo “Angelo Sisi”, come Francesco Giuseppe chiamava la moglie nelle sue lettere, nei molti momenti di lontananza di lei da Vienna, era finita da tempo; ma sembra che quando gli fu comunicato della sua scomparsa, avesse esclamato: “Nulla mi è stato risparmiato su questa terra!”.

Sissi, contrariamente alla sua volontà di riposare eternamente a Corfù, fu sepolta nella Cripta dei Cappuccini accanto al marito e a Rodolfo. E’ anche il luogo di sepoltura di molti altri membri della famiglia imperiale. Gli austriaci erano più dispiaciuti per l’imperatore che per un’imperatrice che sì, aveva compiuto opere di carità nella sua vita, ma spesso era altrove.

Alessandra

Sono nata il 26/8/'80 a Magenta (MI) e vivo a Meda (MB). Dopo la Maturità Classica, mi sono laureata in Scienze della Formazione, corso di Laurea in Scienze dell'Educazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano (2004) con una tesi dal titolo "Donne e Islam: la questione del velo". Ho pubblicato due racconti: "Dopo la Notte"("Il Filo", 2009), sulle donne musulmane, e "Soltanto una donna" ("Albatros-Il Filo", 2011), su Olympe de Gouges, autrice della "Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina" (1791).

Condividi
Pubblicato da